Una Vita per la Missione


Litorale domizio, ottanta milioni per il progetto "Bandiera blu"

01.04.2014 21:22

Sei comuni coinvolti: Villa Literno, Castel Volturno, Mondragone, Sessa Aurunca, Carinola e Cellole

 

I rifiuti galleggiano sull'acqua.  Alla foce dei Regi Lagni, proprio sull'ultima lingua di acqua del canale prima che arrivi in mare, i gabbiani volano basso. Si acquattano alla ricerca di cibo tra la sabbia ricoperta di pellami e migliaia di cotton fioc. Tutt'intorno l'aria è appestata da un odore nauseabondo. La spiaggia è impraticabile, ma alcune persone pescano con la canna, nonostante tutto. Lanciano l'amo  nell'acqua marrone che ogni tanto restituisce pesci belli grossi, proprio a due metri dal canale realizzato dai Borbone che, invece,  continua a vomitare  i liquami di migliaia di comuni, misti a residui di pelle, fanghi con metalli pesanti, carcasse di animali morti, rami e fusti di alberi. 

Poco lontano dalla spiaggia, almeno mille metri sono recintati da una ringhiera in ferro. Protegge un impianto di grigliatura costruito dalla provincia di Caserta, che nelle intenzioni doveva servire ad afferrare i rifiuti solidi e bloccarli prima del loro arrivo in mare. Ma è inesorabilmente fermo. C'è ancora un custode, però.  E' un dipendente della ditta che ha realizzato le griglie. "L'impianto ha funzionato da luglio a settembre  -  spiega -  da allora è fermo. Non ci sono fondi. Tant'è che io sono qui perché la ditta esecutrice dei lavori non ha ancora consegnato il cantiere perché non ha ricevuto tutti i soldi. Per ogni mese di lavoro qui occorrono circa 80 mila euro".

 

Dentro l'impianto la vasca che "acchiappa i rifiuti", è piena. "Sono lì da quando l'impianto è stato spento  - dice ancora il custode  -  ormai quello è tutto veleno". Mentre parla, nel canale si muove qualcosa. Cominciano a salire bollicine. Saranno pesci?  "Macché!  -  sbotta il custode  -  sono i rifiuti che fermentano e salgono a galla". Un attimo dopo una massa scura esce da un'enorme bolla e si spande nel canale. Impressionante davvero. 

"Un mese fa  -  continua a raccontare il custode  -  hanno rubato quasi un chilometro di cavi di rame. Erano costati qualcosa come 28 mila euro all'impresa. Attraverso quel cavo l'impianto veniva messo in funzione per non farlo diventare obsoleto. Ora  non si può fare neanche questo. L'impianto non lo hanno rubato perché  lo sorvegliamo io e un'altra persona a turno, di giorno e di notte. Nei tre mesi che  la griglia ha funzionato, abbiamo raccolto un bel po' di rifiuti. Ogni giorno si riempivano diversi cassoni  di materiale. Da una parte mettevamo le  erbacce,  da un altro la plastica, poi  le carcasse di animali, pelli di scarti di lavorazione di scarpe. Veniva una ditta di Villa Literno a smaltire. Ogni cinque cassoni, due erano di pelli di scarpe. Sicuramente di fabbriche con molte persone a nero e o completamente abusive".

Su un lato della riva dei Regi lagni, lo skyline è tagliato  dall'Holiday Inn Resort. Dal lato opposto, invece  c'è un altro resort nato da poco:  il Twila, attaccato al lido Milanese, dove c'è ancora un bel pezzo di una pineta che negli anni sessanta  attraeva migliaia di persone dell'entroterra aversano e casertano. I titolari dei lidi vorrebbero veder rinascere  tutta la riviera domizia. Perciò venerdì scorso sono accorsi in massa a Mondragone, al cinema Ariston, ad ascoltare il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, che ha presentato il progetto "Bandiera blu". Un progetto che mira al recupero della balneabilità del mare e alla riqualificazione ambientale di tutta la costa domiziana.  

Ci sono 80 milioni di euro a disposizione e sei comuni coinvolti: Villa Literno, Castel Volturno, Mondragone, Sessa Aurunca, Carinola e Cellole. "Ne abbiamo viste davvero tante per non essere scettici  -  sostiene un  gestore di un lido a Baia Verde -  Il mare da noi non è bello, ma siamo più fortunati di quelli che si ritrovano verso Napoli. Il vento di maestrale, novanta volte su cento, spinge la corrente da quella parte, scaricando quintali di rifiuti. Da noi i rifiuti li porta lo scirocco. E vero, c'è troppo degrado. Lo abbiamo anche detto al presidente Caldoro. Con questo mare  - si lamenta - paghiamo la concessione dei lidi allo stesso prezzo di Capri. Ma chi viene da noi al massimo vuole pagare 10 euro tra parcheggio e ombrellone. Qui anche la camorra si è adeguata. Nessuno più viene a chiedere il pizzo. Al massimo ti vengono a vendere un biglietto di una riffa al costo di dieci euro". 

"La costa domiziana Bandiera blu?  - dice un signore che gira tra le due alla ricerca di asparagi selvatici  -  io sono già vecchio, forse non riuscirò a vederlo. Spero che mio figlio possa godere un po' di questo mare anni che anni fa, ve lo posso assicurare, era davvero blu".


 

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