
Una Vita per la Missione
Commento al Vangelo Mercoledì 13 Novembre 2013
25.10.2015 11:08Lc 17,11-19
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
Parola del Signore
Cari amici,
il vangelo di oggi ci parla di dieci lebbrosi che vengono purificati, e guariti. Ma uno solo torna a rendere grazie a Dio.
E’ interessante notare come i dieci vengono purificati e guariti , lungo la strada. Ma il vangelo di oggi mette in rilievo qualcosa di importante e cioè , essere purificati e guariti non significa aver ritrovato la fede. La fede è molto di più di una guarigione. Di fatti solo uno torna indietro a ringraziare Gesù e trova la salvezza. “ Va’ la tua fede ti ha salvato”. Si, ciò che ci salva è la fede nel Signore. I miracoli non sempre portano alla fede. E questo lo dimostra il fatto che a volte, persone che sono state guarite, non sempre si sono sentiti rafforzati nella loro fede.
La fede è innanzitutto riconoscere che esso è un dono di Dio. La fede è affidarsi a Dio. E’ un rimettersi nelle sue mani.
Noi a volte chiediamo miracoli. A volte siamo anche altruisti nel chiedere. Si, perché chiediamo per gli altri e non tanto per noi. Ma il Signore ci invita ad andare oltre. Soprattutto nel riconoscerlo e accoglierlo come Signore della nostra vita. Se c’è il miracolo o no, non importa realmente. Ciò che importa è LUI .
Chiediamo al Signore che la nostra fede non sia attaccata a un possibile miracolo, ma solo alle sue Parole che sono Parole di vita eterna. Che ci aprono all’eternità, che ci fanno scoprire l’eternità in noi.
Il miracolo in se stesso può allontanarci dallo stesso Dio, perché corriamo il rischio di inorgoglirci sempre di più, di pensare che se il miracolo è avvenuto è a causa della nostra buona e perfetta preghiera, quando invece realmente è solo ed unicamente opera di Dio.
Chiediamo meno miracoli e facciamo più atti di fede nel Signore. Facciamoli soprattutto nella vita di ogni giorno. E’ li il Signore ci vuole incontrare. E’ li che ci vuole mostrare il suo amore infinito. E’ li, nella vita di ogni giorno, che Lui ci vuole suoi per sempre. Con o senza miracoli, LUI, il Signore ci vuole attaccati a LUI , affinché anche LUI si possa sentire orgoglioso di noi che lo abbiamo scelto.
Buon tutto a voi
P. Antonio
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